Indicare chi è Gesù: è a questo che è chiamato ciascun cristiano. I santi non sono state persone impeccabili, ma uomini e donne che hanno speso la propria vita per indicare Gesù al prossimo. E non possiamo dire:”Io non sarò mai santo”, perché la santità è qualcosa che ci coinvolge dal momento in cui abbiamo scelto di seguire Cristo. Essere santi non significa neanche aver capito tutto di Lui o conoscerLo pienamente, ma tendere costantemente e quotidianamente a Lui, anche e soprattutto quando non capiamo nulla né di Lui né di ciò che stiamo vivendo. In fondo amare qualcuno è anche questo: accettare il fatto che non conosceremo mai pienamente chi amiamo (solo Dio può questo), ma continuare comunque a camminare insieme a quella persona, amandola con tutte le nostre possibilità umane e lasciando il resto al Signore. Ciò che ha permesso a Giovanni il Battista di portare a termine il suo ministero, è stato questo fidarsi e questo mettere in gioco tutto ciò che era umanamente nelle sue possibilità, continuando a indicare Gesù.
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Gv 1,29-34
Ecco l’agnello di Dio.
+ Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: “Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me”. Io non lo conoscevo, ma sono venuto a battezzare nell’acqua, perché egli fosse manifestato a Israele».
Giovanni testimoniò dicendo: «Ho contemplato lo Spirito discendere come una colomba dal cielo e rimanere su di lui. Io non lo conoscevo, ma proprio colui che mi ha inviato a battezzare nell’acqua mi disse: “Colui sul quale vedrai discendere e rimanere lo Spirito, è lui che battezza nello Spirito Santo”. E io ho visto e ho testimoniato che questi è il Figlio di Dio».
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